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Terapia canalare del dente: cos’è e quando è necessaria

7 Set 2020

La terapia canalare del dente, ai più conosciuta come devitalizzazione, è una terapia endodontica che si rende necessaria per risanare un dente gravemente danneggiato o infetto. Si chiama “canalare” perché fa riferimento ai canali radicolari, ossia i canali che si trovano all’interno della radice del dente. Ma vediamo in cosa consiste esattamente e perché si rende necessaria. 

 

Cos’è la terapia canalare del dente 

Per capire in cosa consiste la terapia canalare è utile ripassare l’anatomia del dente. Ogni elemento dentario è formato dalla corona, che è la parte superiore e ben visibile del dente, dallo smalto che è lo strato più esterno che ricopre il dente, dalla dentina (lo strato del dente sotto lo smalto), dalla polpa il cuore pulsante che contiene vene, arterie e terminazioni nervose; e infine dalla radice che tiene saldo il dente all’osso.

La terapia canalare consiste nella rimozione del tessuto pulpare infiammato o necrotizzato del dente, sia a livello della corona sia a livello della radice. Prima di rimuovere il tessuto molle, la zona viene accuratamente pulita e disinfettata. La seduta prosegue con la sagomatura del canale e il suo riempimento con un materiale biocompatibile che ristabilisce la morfologia e la funzione dell’elemento dentario. 

Il dente viene così restaurato per recuperare in pieno le sue funzioni. Il trattamento risulta oggi indolore grazie all’anestesia locale, che permette al dentista di rimuovere la polpa senza recare dolore al paziente. Per un risultato ottimale l’intera manovra viene eseguita con l’impiego della cosiddetta diga di gomma che isola il dente trattato dal resto del cavo orale. Questo riduce la possibilità di diffondere l’infezione e agevola la realizzazione dell’intervento. 

Lo scopo della terapia è quella di eliminare l’infezione, quasi sempre fonte di intenso dolore per il paziente, senza ricorrere in extrema ratio all’estrazione del dente stesso. 

 

Cause di danneggiamento della polpa

A cosa si deve il danneggiamento della polpa? Le cause possono essere diverse. Prima fra tutte la carie. La placca batterica presente nel cavo orale produce sostanze acide che demineralizzano lo smalto, la dentina e scendono in profondità fino a raggiungere la polpa dentale. 

Altre cause possono essere traumi acuti al dente che comportano la rottura dello smalto, il quale non svolgendo più la sua funzione protettiva porta il nervo ad infiammarsi. Oppure traumi ripetuti, come ad esempio il digrignamento dei denti (bruxismo) che coinvolge tutto il dente. O anche gravi malattie parodontali, masticazione scorretta, malocclusioni, precedenti trattamenti endodontici mal eseguiti o falliti, e infine scarsa igiene orale.  

Ricordiamo che, oltre ad importanti fastidi e dolori, una carie non curata può portare alla perdita del dente. È fondamentale dunque tenere monitorato lo stato di salute dei denti con periodiche visite dal dentista e con una buona igiene quotidiana della bocca.

 

Prevenzione dopo la terapia canalare

 Un dente devitalizzato (già formato) sopravvive anche senza la polpa e la percentuale di successo della terapia è oggi molto alta, tanto che un dente trattato in questo modo può durare anche tutta la vita. Tuttavia, è importante ricordare che la prevenzione e la cura dei denti risulta ancora più importante a seguito di un trattamento canalare.

 È importante eseguire quotidianamente la pulizia degli spazi interdentali con l’apposito filo o con uno scovolino di gomma per garantire una pulizia ancora più profonda degli spazi difficilmente raggiungibili dallo spazzolino. 

Oltre l’igiene orale domestica si consiglia di tenere monitorata la salute del cavo orale con periodiche sedute di igiene professionale che allontanano il rischio di formazione della placca e del tartaro. Bisogna far attenzione anche alla masticazione, evitando cibi troppo duri che potrebbero danneggiare i canali radicolari.

Per valutare la salute dei tuoi denti: