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Flusso digitale odontoiatria: perché è migliore di quello tradizionale

31 Gen 2022

L’impiego del cosiddetto flusso di lavoro digitale in odontoiatria non è certo un novità. Strumenti e metodologie digitali sono presenti da almeno vent’anni, soprattutto in ortodonzia. Tuttavia, il grado complessivo della digitalizzazione degli studi odontoiatri e dei laboratori odontotecnici non è del tutto omogeneo nel nostro Paese. Noi di Progetto Sorriso sappiamo bene che adottare approcci e strumentazioni digitali migliora di gran lunga la qualità e l’efficienza delle cure odontoiatriche. Ma cosa si intende esattamente per flusso digitale in odontoiatria? E quali concreti vantaggi comporta per il paziente? Proviamo a capirlo meglio. 

 

Che significa “flusso digitale” in odontoiatria

Il flusso di lavoro digitale in odontoiatria è, potremmo dire, un innovativo modus pensandi et operandi in senso digitale dell’intero processo delle cure odontoiatriche, dalla diagnostica alla progettazione protesica. 

Tale flusso, o workflow, riguarda prima di tutto la possibilità per tutte le figure professionali coinvolte, dallo studio al laboratorio, di avere a disposizione in maniera simultanea tutti i dati e le informazioni necessarie in forma digitale immediatamente consultabili. 

Il secondo elemento sono i software e le metodologie digitali che vanno sempre più soppiantando quelli tradizionali o analogici. Pensiamo ad esempio allo scanner intraorale in 3D, ai software CAD-CAM per la progettazione protesica, alla scansione CBCT (tomografia computerizzata a fascio conico), alle stampanti 3D, alle fresatrici e agli strumenti digitali per la pianificazione del trattamento.  

Grazie a tutti questi strumenti inseriti in un ecosistema digitale che mette in comunicazione lo studio e il laboratorio odontotecnico, il flusso di lavoro viene enormemente semplificato e ottimizzato.

Rendiamo ad esempio un classico flusso di lavoro tradizionale per la realizzazione di una protesi: il dentista prende in studio le impronte del paziente, le spedisce fisicamente al laboratorio odontotecnico, questo progetta e realizza la protesi che viene rispedita allo studio; nel caso di errori bisogna ripetere nuovamente l’impronta, con un conseguente allungamento dei tempi per il paziente. In un flusso digitale, invece, grazie alla scansione intraorale 3D e le attrezzature di produzione digitale, questi passaggi avvengono in tempi molto ridotti, senza contare che l’impronta digitale e meno soggetta ad imprecisioni. 

 

Quali vantaggi comporta per il paziente

Per uno studio odontoiatrico adottare un flusso di lavoro digitale significa semplificare, snellire e migliorare le procedure interne, con risparmi di costi, tempi e risorse. Tutto questo naturalmente è vantaggioso anche per il paziente che si affida a chi utilizza tali metodologie. 

L’anatomia del cavo orale è diversa da paziente a paziente, ogni caso e a sé stante e di conseguenza personalizzato e su misura deve essere ogni trattamento odontoiatrico. Proprio in questa direzione va la digitalizzazione degli studi dentistici: ovvero riuscire a garantire un’adeguata qualità dei trattamenti grazie ad un’altissima personalizzazione delle soluzioni protesiche e delle cure in generale.

L’odontoiatria digitale, grazie ad un approccio condiviso e alla sofisticatezza degli strumenti utilizzati è in grado di offrire un livello di precisione e accuratezza difficilmente raggiungibile dalle tecniche manuali dei professionisti, seppur indispensabili. Non stiamo  dicendo infatti che i sistemi computerizzati sostituiscono il lavoro del professionista, anzi! Ma lo perfezionano e lo rendono meno soggetto ad errori. Questo si traduce per il paziente in risultati più soddisfacenti e nella riduzione di sedute necessarie per portare a termine il trattamento. 

Inoltre, apparecchiature digitali come lo scanner intraorale risultano meno invasive e fastidiose per il paziente (la procedura di impronta tradizionale può causare infatti nausea o vomito). L’impronta “analogica”, inoltre, è fatta di materiali soggetti al deperimento, quindi la sua conservazione a lungo andare diventa problematica, come anche il suo smaltimento. L’impronta digitale invece, traducendosi in un file non è soggetto a cambiamenti di stato, è sempre consultabile e disponibile in modo immediato e simultaneo tra studio e laboratorio. 

In buona sostanza, il flusso di lavoro digitale rappresenta sia per i dentisti che per i loro pazienti un evidente vantaggio, sia per la qualità dei risultati che per l’efficientamento di tempi e risorse. In Progetto Sorriso ci avvaliamo del flusso di lavoro digitale, anche grazie alla presenza del laboratorio odontotecnico in-house: un vero e  proprio polo della tecnologia dentale che ci permette di offrire ai nostri pazienti in tempi ancora più brevi soluzioni protesiche di qualità, realizzate con materiali atossici, completamente biocompatibili, funzionali e resistenti nel tempo.