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Perché l’alito cattivo nei bambini non va sottovalutato

12 Ott 2022

L’alito cattivo nei bambini è un disturbo frequente, nonostante spesso venga definita come una problematica propria degli adulti. A ben vedere, anche l’età pediatrica, per quanto concerne la salute dei denti, può celare alcuni disturbi dovuti sopratutto al fatto che il sistema immunitario si sta evolvendo e non è ancora in grado di proteggere adeguatamente i denti in crescita. Tra questi piccoli disturbi può rientrare anche l’alitosi. Condizione che non va sottovalutata in quanto può essere sintomo di qualcos’altro. 

Alitosi nei bambini

La parola alitosi deriva dal latino “halitus”, ovvero “soffio” e dal suffisso greco “osis” che ne rappresenta la condizione patologica. 

Negli adulti, l’alito cattivo può ripercuotersi sulla vita sociale e compromettere sia l’autostima personale che le capacità relazionali. 

Nel caso dei bambini invece, questa condizione viene generalmente sottovalutata. È infatti abbastanza normale che il bambino possa avere alito cattivo la mattina appena sveglio, poiché durante la notte la bassa secrezione di saliva impedisce una corretta pulizia della bocca. 

Quando però il problema persiste durante la giornata, è necessario affrontare tempestivamente il problema poiché è un campanello d’allarme circa lo stato di salute della bocca del bambino. 

Cause dell’alito cattivo nei bambini 

L’alito cattivo dei bambini può essere dovuto a diverse cause: 

  • La dentizione: quando iniziano a spuntare i primi dentini da latte, generalmente nei primi due anni di vita del bimbo, l’alito cattivo è fisiologico e si tratta di un fenomeno transitorio;
  • L’acetone: chiamato anche “chetosi” o “acetonemia” si tratta di una patologia del metabolismo dovuta a stati febbrili, digiuni prolungati e consumo eccessivo e frequente di cibi grassi, che causano un alito sgradevole; 
  • Problemi intestinali: se il bambino soffre di gastroenteriti o stitichezza, questi provocano l’assorbimento dei gas intestinali, che vengono eliminati attraverso la respirazione; 
  • Una dieta scorretta: se l’alimentazione del bambino è caratterizzata da un eccessivo consumo di bevande zuccherine, dolci e cibi grassi, la digestione si complica provocando il reflusso gastroesofageo e la sua diretta conseguenza, ovvero l’alitosi; 
  • La disidratazione: bere poco aumenta la concentrazione in bocca di acidi e altri residui che senza liquidi, subiscono un processo di putrefazione. Insegnare al bambino a mantenersi sempre ben idratato, sopratutto se svolge attività fisica, è fondamentale per mantenere una corretta salivazione, responsabile del “lavaggio” della bocca;
  • Tonsilliti e infezioni respiratorie: l’alito cattivo può anche essere la conseguenza diretta del catarro che si accumula nei crateri tonsillari. 

L’importanza dell’igiene orale per prevenire l’alito cattivo nei bambini 

Un’abitudine fondamentale volta a prevenire l’alito cattivo nei bambini è la corretta igiene orale. Molti bambini, infatti, non amano lavarsi i denti o sono sbrigativi e non attenti nel farlo. 

Nella maggior parte dei casi ciò si verifica poiché si tratta di una richiesta spesso “rigida” da parte dei genitori ed è associata all’andare a dormire. 

Ecco quindi che tramutare l’attività in un piccolo gioco, insegnando ai bambini come lavarsi accuratamente i denti, significa prevenire l’alito pesante ed altre condizioni critiche come la formazione del tartaro e della carie.

È importante ricordare, inoltre, che l’igiene orale dei più piccoli va curata anche nei primi anni di vita da parte dei genitori, appena dopo l’allattamento al seno o al biberon, per prevenire che si accumulino i batteri del latte. 

Per ricevere tutti i consigli più corretti su come affrontare queste fasi è buona prassi rivolgersi al proprio ortodontista pediatrico che a seconda dell’età del bambino, provvederà ad indicare le metodologie più idonee per eseguire la pulizia del cavo orale, come anche guidarvi nella scelta dello spazzolino più adatto. 

Inoltre, egli provvederà ad instaurare un rapporto di fiducia con vostro figlio, anche attraverso le visite periodiche e sedute di igiene professionali, per monitorare lo stato di salute della bocca lungo tutta la fase evolutiva, riuscendo ad inviduare tempestivamente eventuali problematiche associate. 

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