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Ablazione tartaro: la giusta abitudine per avere denti sani e forti

12 Ago 2021

L’ablazione del tartaro, chiamata anche detartrasi, è un trattamento di igiene orale che consiste nella rimozione del tartaro dalla superficie dentale. Come buona norma, questa operazione dovrebbe essere svolta un paio di volte l’anno (numero che può variare a seconda delle esigenze del singolo paziente). Infatti, oltre ad una corretta e costante pulizia dei denti a casa, è di fondamentale importanza sottoporsi con una certa frequenza ad un trattamento di igiene più profonda e professionale dal proprio dentista di fiducia.

 

Come si forma il tartaro?

Per capire meglio perché si forma il tartaro, vale la pena fare prima un passo indietro e parlare della placca. Si tratta di una pellicola incolore che ricopre i nostri denti che se non viene correttamente rimossa, si trova in costante contatto con i minerali della saliva fino a cristallizzarsi. A questo punto la placca si trasforma in tartaro, una crosticina di difficile rimozione di colore solitamente giallognolo.

Da sempre il tartaro è considerato la causa principale delle malattie dentali come carie, gengivite e parodontite. È stato addirittura definito “cemento infetto” quale fattore eziologico principale di quest’ultima patologia.
Una volta formato, è molto difficile da rimuovere senza l’intervento di un igienista specializzato e risulta quindi necessario sottoporsi ad un trattamento specifico.

 

Igiene orale personale e ablazione del tartaro: il mix vincente per denti “felici”

In casa, prima di tutto, è buona norma abituarsi a compiere dei piccoli gesti quotidiani per la cura della propria igiene orale per prevenire la formazione stessa del tartaro. Gli step da seguire sono principalmente tre:

  1. Lavare i denti dopo ogni pasto;
  2. Spazzolarli per almeno tre minuti;
  3. Utilizzare almeno una volta al giorno il filo interdentale o lo scovolino.

Per chi utilizza uno spazzolino manuale è importante tenere a mente alcune regole base per far sì che il risultato sia ottimale.

  • Lo spazzolino va tenuto inclinato di 45 gradi sulla gengiva, a contatto con i denti;
  • La rotazione delle setole deve sempre essere circolare e unidirezionale, dalla gengiva verso il dente;
  • Non spazzolare in orizzontale, in quanto lo sporco non si elimina ma viene solo portato in giro, rischiando di irritare le gengive.

Lo spazzolino elettrico necessita anch’esso di essere impugnato con un’angolazione di 45 gradi ma, a differenza di quello manuale, effettua già da sé i movimenti circolari.
È importante passarlo su ogni singolo dente, sia all’interno che all’esterno delle due arcate.

 

Gli alleati dell’igiene orale: filo interdentale e scovolino

Il filo interdentale e lo scovolino sono entrambi strumenti validi per rendere la pulizia dei denti ancora più profonda. Permettono, infatti, di effettuare una pulizia interdentale accurata e con risultati più duraturi nel tempo.

Il filo interdentale deve essere avvolto tra le dita medie delle mani e fatto passare tra i due denti senza forzare, con un movimento “va e vieni” verso la gengiva, molto delicatamente. Dopodiché il filo va curvato con un movimento a C attorno ad ogni singolo dente, muovendo un paio di volte facendo delicatamente pressione fino a sotto la gengiva. Finito il processo, si passa al dente successivo.

Lo scovolino è uno spazzolino costituito da filamenti in nylon morbidi intrecciati ad un sottile filo di acciaio inossidabile. La lunghezza varia dai 30 ai 35 mm e le misure del diametro possono essere diverse. Lo scovolino va inumidito e inserito tra i due denti, compiendo anche qui un movimento “va e vieni” che tocca entrambe le superfici.
Questo strumento risulta migliore del filo interdentale per quelle persone che presentano spazi interdentali accessibili, rimuovendo in maniera più efficace la placca e di conseguenza diminuendo la probabilità che si formi il tartaro.

Come già detto, mantenere una costante igiene orale domestica è il primo fondamentale passo da seguire per avere denti sani e forti, ma è importante valorizzare ancora di più questa pratica con un processo frequente di igiene orale professionale con ablazione del tartaro, da parte di uno specialista.

 

Guided Biofilm Therapy: la soluzione rivoluzionaria per l’ablazione del tartaro

La Guided Biofilm Therapy (GBT) è un processo innovativo e rivoluzionario nel campo dell’igiene dentale e della profilassi che consiste in protocolli di trattamento che si basano sulla diagnosi personalizzata di ogni singolo paziente, in modo tale da raggiungere risultati ottimali.

Per approfondimenti sull’argomento leggi anche: “La rivoluzione della profilassi dentale si chiama GBT”.

Gli step del protocollo GBT sono 8 e partono dalla diagnosi e dal controllo delle infezioni, seguito dalla localizzazione e dalla motivazione del paziente, facendo poi riferimento ai vari strumenti utilizzati e concludendosi con il controllo finale e la programmazione della frequenza del richiamo.

Per quanto riguarda l’ablazione del tartaro, lo step specifico per questo trattamento è il numero sei: l’utilizzo dello strumento PS PIEZON® NO PAIN.

ablazione tartaro

Questo serve per rimuovere il tartaro residuo sopragengivale e sottogengivale.

  • La tecnologia NO PAIN e funzione di risposta dinamica con movimenti lineari, garantisce un trattamento rapido con una precisione, una sicurezza e un comfort senza pari.
  • PIEZON® con lo strumento PS (Perio Slim) può essere impiegato per rimuovere il tartaro fino a 10 mm di profondità a livello sopragengivale e sottogengivale nel 95% dei casi.

Ti aspettiamo nella nostra clinica per farti conoscere e provare l’efficacia e l’innovazione della Terapia Guidata dal Biofilm!