Blog

Notizie e novità

Sbiancamento dentale professionale: perché è meglio del fai da te

9 Giu 2021

Lo sbiancamento dentale professionale è tra i trattamenti estetici più richiesti. Avere denti bianchi è infatti un’esigenza sempre più desiderata, ma è anche sintomo di cura e attenzione verso la salute della propria bocca. Affidarsi a centri odontoiatrici che utilizzano prodotti certificati e si avvalgono di professionisti è garanzia di sicurezza e di efficacia dei risultati. Altrettanto non è possibile dire per le soluzioni fai da te.

 

Perché si formano le macchie sui denti 

Prima di parlare dello sbiancamento dentale è utile conoscere i motivi per cui i denti perdono il loro colore naturale e il perché si formano le macchie. Esistono sostanzialmente due tipi di macchie: quelle che si trovano sullo strato esterno e superficiale del dente, chiamate discromie estrinseche che interessano lo smalto e le macchie che si accumulano più in profondità, tra lo smalto e la dentina, chiamate discromie intrinseche. 

A causare le prime sono soprattutto il fumo di sigaretta, bevande e alimenti particolarmente aggressivi come tè, caffè, liquirizia e cacao. A causare le macchie più profonde concorrere invece l’assunzione di determinati antibiotici, traumi dentali, carie e procedure odontoiatriche che ne favoriscono la formazione.  

Prima di ricorrere allo sbiancamento, l’arma più importante che abbiamo contro le macchie e l’ingiallimento dei denti è la prevenzione. Avere cura dell’igiene della propria bocca sia nel quotidiano che con sedute periodiche di igiene professionale, evitare alimenti e sostanze dannose per lo smalto sono tutti accorgimenti che aiutano a preservare il naturale colore dei denti. 

Per approfondire leggi anche: 5 buone abitudini per denti sani e bianchi 

 

Tipi di sbiancamento dentale professionale

Lo sbiancamento può avvenire secondo diverse tecniche e ha lo scopo di riportare il colore dei denti al loro bianco naturale, rimuovendo soprattutto le macchie. Quello professionale è un trattamento che viene effettuato dal dentista o dall’igienista, per questo molto più sicuro ed efficace rispetto ai rimedi fai da te che possono provocare effetti controproducenti, come l’erosione dello smalto o l’ipersensibilità delle gengive. 

Esistono due tipi di sbiancamento “alla poltrona”. Lo sbiancamento meccanico utilizzato per lo più per rimuovere macchie estrinseche localizzate attraverso uno strumento ultrasonico e una pasta che lucida la superficie del dente. Da alcuni anni si utilizzano perlopiù le polveri di glicina ed eritritolo abbinate all’aria. Con un particolare strumento riescono a rimuovere le macchie di superficie in maniera efficace senza danneggiare lo smalto. Glicina ed eritritolo sono degli zuccheri solubili che a contatto dell’acqua si sciolgono completamente non lasciando tracce dopo l’utilizzo. 

Su questo argomento leggi anche “La rivoluzione della profilassi dentale si chiama GBT”.

C’è poi lo sbiancamento chimico che prevede l’impiego di sostanze sbiancanti. Questo trattamento tramite agenti chimici, denominato anche bleaching, prevede l’applicazione di uno speciale gel sbiancante a base di perossido di idrogeno ad alta concentrazione. Il gel può essere attivato in due modi: o con l’uso di una lampada LED o con il laser.

In entrambe i casi, il processo di sbiancamento viene accelerato dall’attivazione del gel che rilascia i cosiddetti radicali liberi, sostanze in grado di frantumare le molecole pigmentate responsabili delle macchie sui denti. 

A questi due trattamenti alla poltrona, molti dentisti preferiscono lo sbiancamento domiciliare attraverso l’uso di mascherine trasparenti realizzate su misura che contengono il gel al perossido di idrogeno a concentrazioni più basse. Queste mascherine vengono realizzate su misura e vanno indossate alcune ore al giorno, secondo le indicazioni dell’odontoiatra. Tutto il trattamento viene monitorato e modulato dal dentista che dovrà calibrare dosi e tempi sulle esigenze del paziente. 

 

Quando lo sbiancamento è sconsigliato

Uno dei motivi per cui è opportuno affidarsi ad un uno studio dentistico per lo sbiancamento dentale è legato anche alla valutazione da parte dell’odontoiatra della fattibilità del trattamento. Ci sono infatti situazioni che limitano l’esecuzione dello sbiancamento dentale: 

  • in caso di carie, gengiviti e recessioni gengivali perché se il gel usato per lo sbiancamento penetra al livello della dentina e della polpa può provocare ipersensibilità; 
  • in presenza di corone protesiche, ricostruzioni, otturazioni e in genere nei casi di restauro dentale; 
  • se lo stato generale di igiene della bocca non è ottimale, ovvero in presenza di placca e tartaro. In questi casi bisognerà prima eseguire una pulizia professionale
  • ai minori di 14 anni, alle donne in gravidanza o durante l’allattamento. 

In assenza di queste specifiche situazioni, il trattamento può essere effettuato su tutti i pazienti. 

 

Lo sbiancamento dentale rovina lo smalto? 

La risposta a questa domanda riguarda la distinzione tra la pratica di sbiancamento dentale professionale e quella fai da te. Lo sbiancamento eseguito da personale esperto e qualificato non altera né rovina lo smalto ed è considerata una pratica sicura ed efficace. L’unico effetto indesiderato potrebbe riguardare una lieve sensibilità dentale che si risolve dopo qualche giorno dal trattamento.

Non vi sono garanzie di efficacia e sicurezza invece sulle soluzioni fai da te o sui rimedi naturali come lo sfregamento dei denti con bicarbonato, foglie di salvia, fragole, succo di limone, aceto di mele ecc. Anche kit sbiancanti e dentifrici abrasivi usati in modo improprio ed eccessivo possono compromettere l’integrità dello smalto, causandone l’ingiallimento. 

In conclusione, per lo sbiancamento dentale affidati sempre al parere di un dentista che saprà valutare lo stato di salute del tuo cavo orale e indicarti il trattamento più idoneo.

Se vuoi saperne di più e valutare questo tipo di trattamento: