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Perché fumare fa male ai denti?

31 Lug 2023

Il fumo, si sa, danneggia l’estetica del sorriso provocando macchie e ingiallimento, ma perché fumare fa male ai denti? Domanda che si pongono molti fumatori che si ritrovano a fare i conti con problemi dentali, non solo di natura estetica. 

La risposta a questa domanda è profondamente radicata nella chimica del tabacco e nel modo in cui essa interagisce con il delicato ecosistema del nostro cavo orale. Proviamo a vedere come. 

Le sostanze del tabacco più dannose per i denti 

Il tabacco contiene più di 4.000 composti chimici, molti dei quali possono causare gravi danni ai denti e al cavo orale in generale. Di questi, la nicotina e il catrame sono quelli più nocivi.

La nicotina non solo provoca la decolorazione dei denti, dando loro una tonalità giallastra o marrone, ma contribuisce anche all’insorgenza di malattie gengivali. Ciò accade perché la nicotina riduce l’afflusso di sangue alle gengive, limitando l’apporto di ossigeno e nutrienti necessari per la loro salute. Questa condizione, chiamata vasocostrizione, favorisce l’accumulo di placca batterica, aumentando così il rischio di gengivite e parodontite.

Il catrame, un residuo viscoso prodotto dalla combustione del tabacco, è un altro colpevole dei danni dentali causati dal fumo. Il catrame si attacca allo smalto dei denti, portando a macchie e decolorazioni. Inoltre, il catrame può accumularsi nelle pieghe e nelle creste delle gengive, creando un ambiente ideale per i batteri che causano le carie e le malattie gengivali.

Oltre alla nicotina e al catrame, il fumo di tabacco contiene anche gas tossici, come il monossido di carbonio, che priva il sangue dell’ossigeno necessario per mantenere i tessuti sani, e l’ammoniaca, che accelera l’assorbimento della nicotina, amplificando i suoi effetti dannosi.

Il fumo altera inoltre l’equilibrio del microbioma orale, favorendo la proliferazione di batteri patogeni a discapito di quelli benefici. Questo squilibrio può portare a una serie di problemi, tra cui alitosi, carie e gengiviti.

Infine, i danni causati dal fumo alle gengive e ai tessuti possono portare, nei casi più gravi, ad una progressiva perdita di osso e alla mobilità dei denti, rendendo necessari interventi di estrazione. Il fumo è molto dannoso anche dopo gli interventi chirurgici dentali, come appunto l’estrazione o l’impianto dentale, perché può compromettere e intaccare il naturale processo di guarigione, allungando così i tempi di ripresa.

Fumare fa male non solo ai denti, ma a tutto il cavo orale

Il fumo non danneggia solo i denti, ma ha effetti nocivi su tutto il cavo orale, a partire dalle gengive fino alla lingua e alla mucosa orale. Oltre alle malattie gengivali, il fumo può causare altri problemi come la stomatite nicotinica e il cancro orale.

La stomatite nicotinica, conosciuta anche come palato del fumatore, è una condizione caratterizzata da piccoli rigonfiamenti biancastri sulla mucosa orale, causati da infiammazione delle ghiandole salivari. Questa condizione è spesso indolore, ma può causare una sensazione di bruciore o secchezza in bocca.

L’effetto più grave del fumo sul cavo orale è però il rischio aumentato di cancro orale. Il fumo di tabacco è pieno di carcinogeni, sostanze chimiche che possono danneggiare il DNA delle cellule e promuovere lo sviluppo di tumori. Il cancro alla bocca può colpire qualsiasi parte del cavo orale, inclusi labbra, guance, palato, lingua e gola. Questo tipo di tumore, ad oggi, ha un tasso di mortalità elevato, in parte perché viene spesso scoperto in stadi avanzati.

Il fumo può anche causare o esacerbare problemi di alito cattivo o xerostomia (bocca secca), condizioni che possono essere imbarazzanti e influenzare negativamente la qualità della vita di una persona.

Chi fuma ha più bisogno di fare ricorso al dentista 

Proprio a causa di tutti questi effetti negativi, i fumatori tendono ad avere un bisogno maggiore di interventi dentistici rispetto ai non fumatori, tra cui soprattutto 

  • Sedute di pulizia professionale, svolte più di frequente rispetto ai pazienti non fumatori a causa del maggiore accumulo di placca e tartaro che il fumo provoca;
  • Trattamenti della malattia gengivale, perché le persone che fumano sono più suscettibili all’infiammazione delle gengive;
  • Restaurazioni dentali, dovute all’aumento del rischio di carie e ai danni in generale ai denti provocati dal fumo, e che nei casi più gravi richiedono trattamenti invasivi come l’estrazione del dente e la successiva sostituzione con un’implantologia o una protesi dentale;
  • Trattamento dell’atrofia ossea, in quanto il fumo di sigaretta può interferire con il processo di guarigione e rigenerazione dell’osso
  • Trattamento delle lesioni precancerose o cancerose nella bocca, dato che il fumo, come abbiamo visto, è un fattore di rischio importante per lo sviluppo del cancro orale.

Il miglior modo per preservare una buona salute orale è smettere subito di fumare, o almeno cercare di ridurre al minimo l’abitudine. Fumare fa male ai denti ma anche alla salute di tutto l’organismo.

Una corretta igiene dentale quotidiana e visite di controllo regolari dal dentista, fanno il resto per preservare la salute dei denti.